Intervento chirurgico: l’attesa si prolunga?

Giuseppe, 50 anni, ha l’emofilia A grave e lavora come tecnico informatico nell’azienda di famiglia. Ha un passato di diversi emartri a carico del ginocchio destro e della caviglia sinistra, da prima che iniziasse il trattamento di profilassi. La comparsa di inibitori non ha certo aiutato, ma per fortuna se li è lasciati ormai alle spalle.

 

Questo, purtroppo, ha fatto sì che la condizione delle sue articolazioni sia stata compromessa ma, da quando ha cominciato la profilassi, i benefici a livello articolare si sono visti.

 

Il numero degli emartri alla caviglia sinistra si è decisamente ridotto, sebbene ormai, a causa dei sanguinamenti passati, i movimenti che riesce a compiere con questa articolazione siano molto limitati.
Il fisiatra del Centro gli ha così prescritto dei plantari con cui riesce a camminare abbastanza bene, anche se solo per una buona mezz’ora e su terreni in piano. Salire e scendere le scale è invece più difficoltoso e deve appoggiarsi al corrimano. Ha poi dovuto acquistare un’automobile con cambio automatico con cui guidare senza difficoltà.

 

La terapia di profilassi ha anche migliorato gli episodi emorragici a carico del ginocchio destro, riducendoli a 3-4 all’anno; tuttavia, anche in questo caso, i numerosi emartri passati hanno portato ad alcune limitazioni nel movimento del ginocchio, che non si estende più bene come prima; a ogni modo, i plantari sono certamente un bell’aiuto!

 

All’ultima visita di check-up, l’ortopedico e il fisiatra gli hanno consigliato di sottoporsi all’intervento di protesi alla caviglia sinistra; Giuseppe è stato così inserito in lista d’attesa per l’operazione ma l’arrivo della pandemia ha rallentato tutto e, al momento, è costretto ad attendere ancora per almeno 4-5 mesi.

Il supporto del team multidisciplinare del Centro Emofilia

Questa attesa mette Giuseppe in difficoltà, spingendolo a rivolgersi ai medici del Centro per essere supportato nei prossimi mesi.

• Il fisiatra gli consiglia di continuare a utilizzare i plantari e gli suggerisce di prestare attenzione alle calzature, indicandogli di provare quelle con un tacco “arrotondato” che favoriscono il rotolamento dell’appoggio del piede a terra. Inoltre, Giuseppe dovrà cercare di mantenere in forma la muscolatura delle gambe, soprattutto quella destra che dovrà sorreggerlo maggiormente dopo l’operazione. Per questo motivo il fisiatra gli consiglia attività in acqua ed esercizi di rinforzo muscolare, utilizzando pesi ed elastici opportunamente posizionati.
Il fisioterapista si prende cura di Giuseppe dando continuità alle indicazioni del fisiatra: oltre a trattare l’arto che verrà operato, si occupa di mantenere la struttura della persona il più possibile tonica e funzionale non solo a livello della caviglia ma anche a livello delle strutture superiori (ginocchio e anca). Inoltre, contestualmente, il fisioterapista prepara le articolazioni controlaterali e le braccia affinché Giuseppe possa affrontare il post-operatorio con sicurezza e funzionalità.
• Quanto alla terapia di profilassi, il fisiatra gli raccomanda di proseguirla con scrupolo e gli assicura che si confronterà con l’ematologo per un eventuale incremento della posologia a scopo cautelativo: gli esercizi fisici proposti non devono provocare alcun episodio emorragico.
• L’ortopedico gli consiglia di ripetere gli esami radiografici specifici per controllare l’arco di movimento dell’articolazione e valutare eventuali peggioramenti della qualità ossea che potrebbero far cambiare la pianificazione dell’intervento chirurgico. Allo stesso tempo, gli sconsiglia di sottoporsi a un ciclo di infiltrazioni per ridurre al massimo il rischio di infezione post-operatoria.
• Il terapista del dolore gli raccomanda quali farmaci può utilizzare in attesa dell’intervento (ed eventualmente anche nell’immediato post-intervento), sia in caso di episodi particolarmente dolorosi sia per il dolore di fondo, e quali farmaci invece è bene che eviti.

 

Adesso Giuseppe sa bene come prepararsi al meglio: fare movimento ma senza esagerare, eseguire gli esercizi che il fisioterapista gli ha insegnato, e dal quale tornerà con regolarità, e assumere, in caso di bisogno, i farmaci consigliati dal terapista del dolore; l’ortopedico lo rivedrà con le nuove radiografie e lo supporterà per affrontare il tanto atteso intervento.

Che esercizi fare per la salute delle articolazioni?

Ricordatevi sempre che al Centro Emofilia potete trovare molte figure professionali che vi sapranno supportare in ogni fase della vita, anche in attesa di un intervento chirurgico, aiutandovi a prepararvi con cura così da affrontarlo al meglio!